L’indiscrezione parla di un rinvio della decisione su Vincenzo De Luca a maggio. In pratica una “soffiata”, giunta ad un quotidiano ieri pomeriggio, dal tribunale di Napoli avrebbe svelato passi del dispositivo favorevole a Vincenzo De Luca che resterebbe governatore fino alla nuova decisione sull’applicazione o meno della “Legge Severino”, per effetto di una condanna inflitta all’ex sindaco di Salerno sul caso termovalorizzatore. Ma tutti gli avvocati coinvolti nell’ultima udienza del 17 dicembre, compreso il difensore del presidente della Regione Campania, non hanno confermato nulla, almeno fino alla tarda serata di ieri. Dal tribunale civile di Napoli, infatti, non era stata spedita nessuna comunicazione via posta elettronica certificata. Per Gianluigi Pellegrino, difensore del Movimento per la difesa del Cittadino (costituitosi in giudizio a favore dell’applicazione della sospensione per effetto della legge Severino) commenta: «Giungono inquietanti messaggi giornalistici non confermati in via ufficiale. Si vede che non era solo la Scognamiglio ad anticipare l’esito delle sentenze. Se fosse confermata l’indiscrezione – prosegue l’avvocato – resterebbe in piedi una ordinanza redatta da un giudice incompatibile per gli interessi del marito, entrambi indagati dalla Procura di Roma. Siamo davanti ad una vicenda nebbiosa, dove sono stati commessi tanti errori con un Tribunale, quello di Napoli che si conferma “porto delle nebbie”». Proprio l’udienza di 17 luglio sul caso De Luca è finita al centro dell’inchiesta della Procura capitolina. Tra le accuse mosse al magistrato proprio quella di aver anticipato l’esito della decisione al marito Gugliemo Manna. «A questo punto – prosegue Pellegrino – sono anche altri a parlare dalle camere di consiglio». In attesa anche Lorenzo Lentini, legale di Vincenzo De Luca: «Siamo in attesa di una email che possa certificare il deposito della decisione». Intanto proprio ieri il pg della Cassazione ha avviato l’azione disciplinare nei confronti del giudice Anna Scognamiglio per la vicenda dell’inchiesta avviata a Roma sul magistrato e legata appunto alla sentenza sulla sospensione dell’applicazione della legge Severino al governatore della Campania Vincenzo De Luca. Come ha spiegato il vice presidente del Csm Giovanni Legnini, il pg della Cassazione ha deciso di esercitare l’azione disciplinare sulla base di quanto contestato alla Scognamiglio ma non ha richiesto misure cautelari nei confronti del magistrato napoletano. Il giudice era stato già trasferito dal tribunale civile di Napoli, dopo l’avvio del procedimento da parte del Consiglio superiore della magistratura. Intanto l’indiscrezione è stata commentata già in serata da Vincenzo De Luca: «Sono tranquillo e sereno, ho sempre detto che noi andremo avanti. Ho sempre espresso rispetto per l’autorità giudiziaria. Ma non abbiamo tempo da perdere, questa è materia che riguarda sfaccendati che la mattina non hanno da fare. Noi andiamo avanti». Stefano Caldoro, leader dell’opposizione dice: «Una grande regione perennemente sub iudice, un danno. L’incertezza penalizza tutti».
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